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Parrocchia di Santa Sofia - Padova

Riflessione 3^ dom. del tempo ordinario 22/01/23

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Del brano di questa domenica vorrei sottolineare due temi un po’ a margine, rispetto all’annuncio di Gesù: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Il primo è la collocazione geografica. Con alcune annotazioni (di cui forse avrrebbero preferito fare a meno) tutti gli evangelisti lasciano capire che la provenienza di Gesù era motivo di imbarazzo non piccolo. Che il Messia potesse essere galileo non se lo aspettava nessuno. All’inizio del quarto Vangelo, incontriamo Natanaele, un tipo abituato a dire quel che pensa senza giri di parole («Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità») che dice: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?» (Gv 1,46-47).
Nell'antichità gli Ebrei della Giudea nutrivano disprezzo per gli abitanti della Galilea: ritenevano ignoranti, rozzi, e persino barbari gli uomini di quelle regioni rurali e arretrate. Secondo la Jewish Encyclopedia, i Galilei sono ricordati soprattutto per la loro cattiva pronuncia, per questo non era loro permesso di leggere le preghiere pubbliche in Giudea. Anche l’evangelista Matteo oggi si arrampica un po’ sugli specchi e tira fuori un oracolo di Isaia – che non parlava del Messia – per giustificare la comparsa di Cristo in Galilea. Luca racconta le circostanze per cui Gesù sarebbe nato a Betlemme, in Giudea, ma gli storici hanno trovato alcune incongruenze nel racconto, il che lo rende un po’ sospetto. Comunque, anche se prendiamo per buono il racconto di Luca, Gesù ha passato la maggior parte della sua vita in Galilea, quindi era galileo, era membro di un popolo disprezzato e perciò era disprezzato anche lui.
Tutto questo, credo, ci vuole ricordare che per Dio non ci sono figli di serie A e di serie B, e se proprio deve mostrare una preferenza, è sempre per i disprezzati, gli ultimi, in modo che nessuno possa ritenersi escluso dal suo amore.
Il secondo tema è la chiamata dei primi quattro discepoli, che poi diventeranno anche apostoli, ma che qui sono solo discepoli, chiamati a seguire Gesù, non ancora inviati in missione. Erano pescatori, gente pratica abituata al lavoro duro, probabilmente poco propensi ai voli mistici. Una mia amica una volta mi ha detto: «Vai a vedere i pescatori a Chioggia quando arrivano la mattina presto dopo una notte di pesca e vendono il pesce». Confesso che non ci sono mai andato, ma credo di aver capito cosa mi voleva dire: può anche darsi che i pescatori di oggi siano diversi, ma i primi discepoli di Gesù non erano animucce sensibili, bensì uomini duri e incolti. Perché Gesù ha scelto proprio questi e non piuttosto dei giovani rabbini?
Perché il regno di Dio – anche se non lo hanno capito subito e all’inizio credevano fosse una faccenda politica – non riguarda solo quelli che hanno già risolto il problema di mettere insieme il pranzo con la cena, quei pochi privilegiati che possono dedicare le loro energie alla riflessione e ai sogni perché non hanno niente di più urgente da fare, ma ci riguarda proprio tutti, a partire dal fondo della scala sociale.
Può stupire la pronta obbedienza dei primi quattro discepoli, ma a parte il fatto che dal Vangelo secondo Giovanni si capisce che la chiamata e la risposta hanno preso più tempo, qui Matteo vuole lanciare un messaggio: quando il Signore chiama, si deve obbedire senza se e senza ma, perché la sua chiamata è per il bene nostro e degli altri. Nostro, perché non c’è fortuna più grande di poter essere ammessi all’intimità con lui; degli altri, perché la missione che ci affida ci spoglia dai nostri personalismi e ci fa compiere il loro vero bene. Tutto questo non si compie in un attimo né magicamente: ci vuole tutta la vita per rispondere davvero al Signore, per conoscere e superare con la sua grazia le nostre resistenze, ma la disponibilità deve rimanere fresca come il primo giorno.

CORONAVIRUS

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Aggiornamento misure prevenzione

Indicazioni diocesane in vigore dal 8 dicembre 2022

 

Fine stato di emergenza - indicazioni per le celebrazioni liturgiche dal 15 giugno 2022

Non serve il green pass per partecipare alla messa.

Indicazioni dal 15 giugno 2022

 

E' possibile partecipare alle celebrazioni in chiesa:

1) tenendo la mascherina sul viso;

2) mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone, anche quando si va a ricevere la comunione;

3) si entrerà dalla porta centrale, e si igienizzano le mani col gel;

4) si uscirà dalla porta laterale facendo sempre attenzione alla distanza tra le persone (almeno un metro) e a non formare assembramenti;

5) ci si siede nei posti segnati sullo schienale o sulle sedie (senza spostarle). Anche le persone della stessa famiglia devono mantenere la distanza, ad eccezione dei bambini che possono rimanere vicino ai genitori;

6) le offerte non vengono raccolte con cestino ma possono essere depositate nelle cassette all’uscita.

LA CAPIENZA MASSIMA DELLA CHIESA è RIDOTTA A 170 PERSONE (cerchiamo di non scegliere tutti la Messa delle 10)

 

 

APPUNTAMENTI SETTIMANALI

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Mercoledì 25 gennaio

Ore 16.30:  Catechesi per la terza elementare

Ore 17.30:  Mini calcio in cortile del patronato

 

Giovedì 26 gennaio

Ore 19.30:  In chiesa: prove della corale

 

Venerdì 27 gennaio

Ore 16.30:  Catechesi per la quarta e quinta elementare

 

 



Il Centro di Ascolto vicariale è aperto ogni lunedì dalle ore 16 alle ore 17.30 nel patronato di San Francesco in vicolo Santa Margherita.

AVVISI

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Nel 2020 la parrocchia di Santa Sofia, C.F. 92029990287, il 07/04 ha ricevuto dal Comune di Padova il contributo L.R.44-1987 oneri 2016, di € 10.649,26, in data 30/07 dal MEF l’erogazione delle quote del 5 × 1000 del 2018 relative ai redditi 2017, pari a € 17.364,18.
In data 06/10 ha ricevuto l’erogazione delle quote del 5 x 1000 del 2019 relative ai redditi 2018, pari a € 15.148,82.
Nel 2021 in data 10/11 ha ricevuto l’erogazione delle quote del 5 x 1000 del 2020 relative ai redditi 2019, pari a € 15.107,86.
 
Clicca qui per il bilancio della parrocchia consuntivo 2020

 

Il patronato è aperto, da lunedì a sabato, dalle 15.00 alle 19.00

 

Presso il centro universitario di via Zabarella 82 si tiene un corso per fidanzati che è iniziato il 14 ottobre alle ore 21.00. Per informazioni e iscrizioni tel. 049/8764688

 

LA CHIESA E' APERTA con i seguenti orari:

lunedì: dalle 7.45 alle 11.45 e dalle 16.00 alle 19.45

martedì: dalle 7.45 alle 11.45 e dalle 16.00 alle 19.45

mercoledì: dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 16.00 alle 19.45

giovedì: dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 16.00 alle 19.45

venerdì: dalle 7.45 alle 11.45 e dalle 16.00 alle 19.45

sabato: dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 20.00

domenica: dalle 9.00 alle 12.45 e dalle 18.00 alle 20.00

 

 Gli anziani e i malati che non riescono a raggiungere la chiesa possono prendere contatto in parrocchia (049-875.99.39) per il Sacramento della Riconciliazione e la Comunione a casa con le dovute attenzioni.  


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