Il primo giorno dell’anno la Chiesa onora Maria col titolo di “Madre di Dio”. Ovviamente Dio non ha né padre né madre, ma con questo titolo i cristiani dei primi secoli hanno voluto sottolineare che l’uomo-Dio, Gesù, non si può scomporre e quindi Maria non è madre solo di una “parte” di Cristo. Per affermare questo titolo – Madre di Dio – si sono combattute delle vere e proprie battaglie ideologiche e non solo: per noi tutto questo è quasi incomprensibile, perché sui mezzi di comunicazione oggi ci si arrabbia e si litiga per questioni completamente diverse. Una volta non era così. Nell’antichità c’era molto rispetto e considerazione per la verità rivelata: i cristiani dei primi secoli erano consapevoli che Dio si era fatto davvero conoscere e incontrare. Rispetto alla religione greco-romana che trovava la sua fonte di rivelazione nella fantasia dei poeti – che comunque crearono dei miti ancor oggi molto significativi – il cristianesimo si fondava e si fonda ancora su una storia, su dei fatti, anche se perennemente ricompresi e reinterpretati.
Oggi la religione non è scomparsa dal mondo, ma sta diventando sempre più soggettiva: ognuno decide da sé in quale Dio vuole credere e cosa vuole fare. I mezzi di comunicazione sociale ci presentano mille opinioni, mille pareri, mille “verità”… chi ha ragione? E come si può arrivare a capirlo? Così ognuno si arrangia come può, e forse è anche una reazione a un passato nel quale tutto era deciso da un’autorità esterna che non ammetteva obiezioni né disobbedienze. Oggi però il pendolo è oscillato all’estremo opposto: non soltanto si fa a meno del confronto con un’autorità, e quindi con una tradizione e un sapere, ma nemmeno ci si preoccupa di indagare i fatti, di capire.
Mi sembra che oggi le opinioni religiose siano spesso fondate su sensazioni personali, sentimenti ed esperienze molto soggettive. Su questi temi “ognuno è libero di pensarla a modo suo”: non è importante arrivare alla verità e nemmeno a qualcosa che le si avvicini, perché si pensa che la verità non esiste oppure, se esiste, non sia conoscibile. Quando insegnavo religione al liceo, tanti anni fa, posi ai miei alunni una domanda: “Chi è per te Gesù?”. Un’alunna rispose: “Gesù è il mio più caro amico al quale dico tutto e che mi dà conforto, anche se forse purtroppo non esiste”.
Per molte persone oggi, come per quella mia alunna, non è importante la verità: l’importante è che funzioni per me. E fino a un certo punto magari può funzionare: un dio immaginario mi può consolare e darmi ragione, ma non mi può contestare e soprattutto non può chiedermi di andare in missione in Amazzonia o fare qualcosa che non mi piace. Certo, se ciascuno si fa un dio per conto suo non ci saranno guerre di religione, e questo è bene, ma si moltiplicano anche i ciarlatani e i furbastri che adoperano la religione per i propri scopi economici, politici o di altro genere.
Per non rimanere vittime di illusioni abbiamo bisogno di incontrare il Dio vivo e vero; abbiamo bisogno di confrontare la nostra vita col Vangelo, facendoci anche aiutare da chi lo conosce bene; abbiamo bisogno di accogliere tutto il Cristo e tutto il suo Vangelo, non solo una parte di Gesù.
Maria ha accolto nel suo grembo e ha donato al mondo il Dio fatto uomo perché anche noi lo accogliamo pienamente. Ci conceda il Signore nel nuovo anno che iniziamo di crescere nella conoscenza e nella piena accoglienza di lui che si è fatto uomo per noi.
Meditazione S. Madre di Dio 01/01/2025
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